sabato 2 dicembre 2017

STORIA DI NATALE









Si avvicina il Natale. Conosco persone che vanno pazze del natale.Federico Sirianni fa l'albero a settembre. Andrea Bonopera ha un albero di natale perennemente acceso sulla pensilina del benzinaio e luci natalizie perenni in giardino. Questi sono cari amici ma il peggio ce l'ho in casa. Ste mi ha invaso la cara dimora di babbi natale e pupazzielli di neve di tutte le fogge e micropresepi e renne. Tutto quel repertorio diviso tra medio oriente e paesi nordici che noi diciamo che sono le nostre profonde radici e tradizioni, spacciando una certa dimestichezza con palme e cammelli e renne e slitte che se solo avessimo visto un paio di documentari lo sapremmo che la renna in palestina dura come una sottiletta alla parata dei topi. Ieri sera sono arrivato a casa è c'è già sulla porta un babbo natale serbo a forma di chiave in ferro battuto. Qualcosa di orrendo che però offre grande sicurezza contro i ladri, che mai toccherebbero quella porta così bardata e non per rispetto al natale ma piuttosto al possibile serbo che abita l’appartamento. Chiamala suggestione mediatica e ringrazia le tigri di Arkan se non ti fanno la casa a Natale. Ma è solo l'inizio. Ogni anno succedono cose e Dani è maledetto complice. Un anno Ste si mise in testa di fare l'albero come Pippi Calzelunghe o Gigi Ballista, adesso non ricordo di preciso a chi diceva di ispirarsi, che l’aveva visto in un film e troppo siamo caduti in quel set da canale privato secondario. Prese un abete di proporzioni ragguardevoli e lo addobbò di dolcetti e pupazzetti e cioccolatini e luci colorate e marzapanotti e frutti secchi e caramelle. Stracarico. Non so voi ma io ho sempre avuto un paio di cani a farmi compagnia nella mia vita travagliata. All'epoca avevo Blu, icona canina che tutti i miei amici sanno, e Babà, un boxer totalmente pazzo che mi diedero al canile perchè nessuno lo voleva in quanto squilibrato e enorme e che ha condiviso con me e la mia ganga una decina di anni fantastici. Due cani indimenticabili che si facevano i cazzi loro e convivevamo meravigliosamente con noi senza obbedire a degli ordini ma convenendo piuttosto con le nostre decisioni. E a casa mia questo è un pregio. Vivevo all'epoca in campagna ma i cani stavano in casa con noi e uscivano in giardino solo se uscivamo noi. L'unica volta che ho messo fuori Babà, con una testata ha sfondato la finestra della cucina ed è entrato. A casa mia questi gesti ti fanno guadagnare punti. Sta di fatto che Ste fa questo albero di natale che sembrava una tela di Hieronymus Bosch e poi esce per venirmi a prendere. Arrivavo in treno da Roma e ero andato a consegnare le bozze del mio libro sul Boom economico, un tempo facevo libri seri ora faccio libri acustici. Volevamo festeggiare. Lo so che lo state già immaginando. Quando siamo arrivati a casa la scena era agghiacciante. Fossero passati gli Unni sarebbero stati più gentili. L'abete abbattuto era precipitato sui mobili attorno in un delirio di danni e detriti. I dolcetti spiaccicati ovunque e masticati, le luci tranciate, la presa pericolosamente fiammata con il muro nero e l'impianto di casa saltato a morte. Siamo andati a dormire lasciando un campo santo bombardato in casa e al freddo perchè non avevo nessuna voglia di mettermi a trafficare con l'impianto di casa. Buon Natale a voi e alle vostre tradizioni e alle vostre radici forti come l'abete del salotto.








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